IL VANGELO DELLA DOMENICA

Riflessione a Cura di Mons. Erminio Villa

III DOPO PENTECOSTE (C)

 26 giugno 2022

VANGELO Mt 1, 20b-24b
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Apparve in sogno a Giuseppe un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.

  1. Due persone innamorate

Siamo a Nazareth, nella bottega di carpenteria di proprietà di Giuseppe:sangue nobile, mestiere umile, cuore innamorato.

Lui è innamorato di quella donna silenziosa: nessun sangue dinastico a casa di lei,

nessuna risonanza nel nome del suo villaggio, nessun segno che lasciasse trasparire il mistero di una bellezza celata.

Lei si chiama Maria, lui Giuseppe: insieme si chiamano con le sillabe povere dell’amore nobile.

Lui e lei. Più l’Altro. Tradimento? Vergogna? Sospetto? Giuseppe, uomo giusto che sogna e ama, non parla e agisce.

Prima che andassero a vivere insieme Maria si trovò incinta.

Sorpresa assoluta della creatura che arriva a concepire l’inconcepibile, il proprio Creatore.

L’amore ha un prezzo e ben presto Giuseppe lo intuisce. Maria deve uscire dalla sua vita, è bene dirsi addio, cancellarla dai sogni.

Lei, nel suo grembo profumato d’eternità, custodisce un figlio e Giuseppe non lo sa.

Nessun uomo potrebbe mai accettare un altro tra lui e la sua donna amata.

  1. L’amore esigente

Qualcosa che però strazia il cuore di Giuseppe, che si sente tradito.

Ed entra in crisi: non volendo accusarla pubblicamente pensò di ripudiarla in segreto.

Vive il conflitto tra la legge di Dio che ribadisce più volte: toglierai di mezzo a te il peccatore e l’amore per quella giovane donna.

Giuseppe è innamorato di Maria, non si dà pace, continua a pensare a lei, a sognarla di notte.

Ma basta che la corazza della legge venga appena incrinata, scalfita dall’amore, che lo Spirito irrompe e agisce.

Mentre stava considerando queste cose, ecco che in sogno un angelo…Giuseppe,

mani indurite dal lavoro e cuore intenerito e ferito, non parla ma sa ascoltare i sogni che lo abitano: l’uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio.

Giuseppe fece come gli aveva detto l’angelo, sceglie l’amore per Maria,

perché «mettere la legge prima della persona è l’essenza della bestemmia» (Simone Weil).

E in questo modo è profeta che anticipa e prepara le scelte che farà Gesù, quando infrangerà la legge del sabato per guarire il dolore dell’uomo.

Eccoli i giusti: «la nostra unica regola è l’amore; lasciare la regola ogni volta che essa è in contrasto con l’amore» (sorella Maria di Campello)

  1. Davanti al mistero

Maria lascia la casa del sì detto a Dio e va nella casa del sì detto a un uomo,

ci va da donna innamorata, con il suo cuore di carne, in tenerezza e libertà.

Maria e Giuseppe, poveri di tutto ma non d’amore, sono aperti al mistero proprio perché se c’è qualcosa sulla terra che apre la via all’assoluto,

questa cosa è l’amore, luogo privilegiato dove arrivano angeli. Il cuore è la porta di Dio.

Giuseppe prende con sé Maria e il bambino, quel figlio che non ha generato, di cui però sarà vero padre perché lo amerà,

lo farà crescere, lo farà felice, gli insegnerà il mestiere di uomo, e a sognare, e a credere nell’amore.

Giuseppe non ha sogni di immagini, ma sogni di parole. Un sogno di parole è offerto anche a tutti noi: è il Vangelo.

E sono offerti angeli: in ognuna delle nostre case Dio manda i suoi messaggeri,

come in quella di Maria; invia sogni e progetti, come in quella di Giuseppe.

I nostri angeli non hanno ali, sono le persone che condividono con noi pane e amore;

vivono nella nostra casa ma sono messaggeri dell’invisibile e annunciatori dell’infinito:

angeli che nella loro voce portano il seme della Parola di Dio.

don Erminio

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