IL VANGELO DELLA DOMENICA

Riflessione a Cura di Mons. Erminio Villa

14 novembre 2021

I DI AVVENTO (C)

VANGELO Lc 21, 5-28
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, il Signore Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?».

Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita. [Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.] Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

  1. Avvento: tempo di attesa

L’Avvento è il tempo che prepara nascite: il tempo di santa Maria nell’attesa del parto, tempo delle donne: solo le donne in attesa sanno cosa significhi davvero attendere. Ma non si attende solo la nascita di Gesù.

«Ci saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia…»

Il Vangelo ci prende per mano, ci porta fuori dalla porta di casa:a guardare in alto, a percepire il cosmo pulsare attorno a noi, a sentirci parte di una immensa vita.

Che patisce, che soffre, che si contorce come una partoriente (Is 13 ,8), ma per produrre vita. Il presente porta nascite nel grembo.

  1. Avvento: tempo di crisi

Ma «quanto morir perché la vita nasca» (Rebora). È un tempo di crisi. C’è una crisi della Chiesa: diminuiscono le vocazioni, cresce l’indifferenza religiosa, l’istituzione ecclesiastica perde fiducia.

Ma la fede ci permette di intravedere che la fine di un certo tipo di Chiesa può portare a un nuovo modo di vivere la fede, più essenziale, libero e convinto, pieno di cuore e di verità.

È il nostro atto di fede: il regno di Dio viene, ed è più vicino oggi di ieri.

Anche la crisi economica e finanziaria ci sta dicendo che dobbiamo cambiare strada e favorire un altro modello di economia, non fondato sulla logica della crescita infinita, che è insostenibile, ma su rispetto della natura, sobrietà e solidarietà.

  1. Avvento: tempo di incoraggiamento

Il Vangelo d’Avvento ci aiuta a non smarrire il cuore, a non appesantirlo di paure e delusioni:

«state attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano».

Ci sarà sempre un momento in cui ci sentiremo col cuore pesante, scoraggiati.

Chi non ha provato – di recente o in passato – lo scoraggiamento? Magari anche più volte…

Ma non bisogna tenergli il posto, permettergli di mangiare nel nostro piatto, stare seduto sul trono del nostro cuore.

Il motivo è questo: fin dentro i muscoli e le ossa sappiamo una cosa: non può esserci disperazione finché uno ricorda perché è venuto sulla terra, di chi è al servizio, chi lo ha ha mandato qui.

E chi sta venendo: «allora vedranno il Figlio dell’uomo venire con grande potenza e gloria».

Questo mondo contiene Lui! Che Viene, che è qui, che è più grande di noi; c’è un Liberatore, esperto di nascite, in cammino su tutte le strade.

«Alzatevi, guardate in alto e lontano, perché la vostra liberazione è vicina».

Uomini e donne in piedi, a testa alta, occhi alti e liberi: così vede i discepoli il Vangelo: gente dalla vita verticale.

Il Vangelo ci insegna a leggere il presente e la storia come grembo di futuro, a non fermarci all’oggi, ma a guardare avanti:

questo mondo porta un altro mondo nel grembo. Un mondo più buono e più giusto, dove Dio viene, vicino come il respiro, vicino come il cuore, vicino come la vita.

don Erminio

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